La prima sommossa della fionda fu causata dall'imprigionamento di Broussel, consulente al Parlamento, che si era fatto osservare dalla sua opposizione a Mazarin: il 26 agosto, mentre si cantava il te deum a Notre-Dame, per la vittoria di Lens, Broussel fu fermato nella propria famiglia da guardie: il popolo, che lo chiamava il suo protettore, si sollevò immediatamente: non si riuscì a strapparlo ai soldati, ma Parigi hérissa di barricades, e quattro cento mille voti gridarono: "liberta o Broussel".

Durante la sede, il presidente del Parlamento, Mathieu Molé, ingiustamente sospettato di corrispondere con Mazarin per consegnargli Parigi, fu insultato da populace.

Minacciato di morte da forcenés, dice loro con calma: "Quando lo avrete ucciso, i miei amici, mi occorrera soltanto sei piedi di terra." "Questa risposta piovve alla folla e Molé fu salvato (feb. 1649)." Aveva gia corso lo stesso pericolo il giorno dopo dell'arresto di Broussel, per avere provato ad avvicinare le parti, ed aveva dato prova dello stesso coraggio.

Durante la fionda dei signori (1650), il Parlamento ed il popolo, comprendendo che non avevano gli stessi interessi dei nobili, rifiutarono di rivoltarsi con loro; ma, quando i signori furono superati, il Parlamento, ansioso del trionfo di Mazarin, chiese il suo rinvio, ed il popolo si insorse nuovamente.

La corte sorpresa si trovò prigioniera al Palazzo-reale; una notte stessa, la folla penetrò nei suoi appartamenti, ed a nella camera del giovane re ammortizzato, per essere sicura che non era sfuggito (févr. 1651).

Louis XIV non perdonò mai ai magistrati del Parlamento il ruolo che avevano svolto nella fionda.

Fece bruciare i registri delle loro deliberazioni, e loro difese di discutere sugli affari dello Stato.

Un giorno che il Parlamento si era riunito senza il suo ordine, su un editto, Louis XIV entrò nella sala con i suoi grandi mazzi ed il suo vestito di caccia, una frusta alla mano: "signori, dice -il, ciascuno sa le disgrazia che hanno prodotto le vostre assemblee", e difese ai magistrati di occuparsi dei suoi editti (1655).