In 1810, l'impero francese è arrivato al tetto della sua dimensione.
Alle sue conquiste della rivoluzione e della prima parte dell'impero (cioè alla Savoia, alla contea di Nizza, al Comtat-Venaissin, al Belgio ed alla riva sinistra del Reno, al Piemonte ed a Gênes), la Francia ha aggiunto la Toscana, Parme e piacere, gli stati del papa, le province Illyriennes (1809), l'Olanda, dopo l'abdicazione del re Louis Bonaparte, e molti stati tedeschi, Oldenbourg, Amburgo, Lübeck (1810).
Così la Francia, che esce dai suoi limiti, comprende États attuali del Belgio e dell'Olanda, una parte dell'Italia, della Svizzera e della Germania; conta 130 dipartimenti e 7 province.
Della Francia dipendono: il regno dell'Italia il cui viceré è il principe Eugène di Beauharnais, ed il re Napoléon stesso; - il regno di Napoli, dato al maréchal Murat, - la confederazione del Reno, di cui fa parte il re della Westfalia, Jérôme Bonaparte, - la Svizzera, - infine la Spagna, a che Napoleone impone per il re il suo fratello Joseph.
L'Austria e la Prussia superate subiscono l'Alliance Française.
La Russia, a che Napoleone permette di spogliare la Turchia e la Svezia, sembra una combinata sincera; la Danimarca è sacrificata alla Francia.
Solo l'Inghilterra sfida ancora alla potenza della Francia; ha perso la Hannover, ed il suo commercio è profondamente raggiunto dal blocco continentale, ma è principale del mare, e tiene in fallimento i tenenti di Napoleone in Spagna ed in Portogallo.
Dentro le grandi istituzioni dell'impero sono relative all'esercito, all'istruzione pubblica, ai lavori pubblici ed all'industria.